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Scarpe e abbigliamento da corsa svizzeri ad alte prestazioni

Correre senza lasciare traccia: il trail running può salvare il mondo?

Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. In che modo il trail running e la sua comunità di amanti della natura possono contribuire a risolvere il problema?

Testo di Iain Fuller, fotografia di Alessandro Simone e Mountain Legacy

I runner che vengono qui diventano ambassador del trail running, ed è inevitabile che comprendano che dobbiamo continuare a proteggere quei luoghi, amarli e prendercene cura.

Karel Sabbe

Quando Karel Sabbe ha riconquistato il record di Fastest Known Time (FKT) sul Pacific Crest Trail (PCT) nel 2023, a distanza di sette anni dal primo, il paesaggio appariva completamente trasformato a causa degli effetti del cambiamento climatico. Ha potuto osservare con i suoi occhi la devastazione causata da incendi, esondazioni e la rapida scomparsa di un ghiacciaio.

Ma non sono solo le persone che si avventurano nella natura ad accorgersi di questi cambiamenti: esponenti del mondo dell’atletica e della scienza concordano che il fenomeno sta toccando sempre più le nostre vite.

Le montagne sono potenti. Ci danno energia. Ci fanno sentire la linfa vitale. Ci insegnano a vivere. Ci insegnano l’integrità. La sopravvivenza. Ci insegnano molte cose su di noi, su chi siamo veramente.

Liv Sansoz

Nel 2024, durante una delle estati più epiche per lo sport che ha dato prova delle straordinarie potenzialità dell’animo umano, ci poniamo questa domanda: il mondo dello sport può, e deve, svolgere un ruolo più attivo nel risolvere le sfide ambientali del nostro tempo?

In vista della Settimana del clima a New York, abbiamo approfittato della più importante celebrazione dell’ultrarunning sulle montagne intorno a Chamonix per riunire una commissione di persone esperte del tema. Abbiamo posto una serie di domane semplici, le cui risposte non lo sono affatto.

Il trail running ci permette di sentire la natura. Più le persone vivono la natura sulla propria pelle, più sono immerse in quel mondo, più vorranno proteggerlo.

Henrique Nigro

La nostra tavola rotonda ai piedi del Monte Bianco, che includeva voci autorevoli del mondo dell’alpinismo, la corsa, le scienze ambientali e l’innovazione dei prodotti sportivi, ha esaminato l’intricata relazione tra trail running e ambiente. Studiando ogni aspetto, dall’impatto attuale alle sfide future, il panel ha cercato di capire in che modo la comunità globale di appassionati di trail running può essere una forza positiva nella lotta al cambiamento climatico.

Ecco le personalità che sono intervenute nella discussione ai piedi del Monte Bianco:

Liv Sansoz. Rinomata guida alpina e campionessa mondiale di arrampicata, Liv ha scalato alcune delle vette più insidiose che esistano sulla terra, tra cui tutte e 82 le sommità delle Alpi al di sopra dei 4.000 metri, ispirando altre persone a contribuire alla creazione di un futuro sostenibile tramite la sua collaborazione con Protect Our Winters.

Karel Sabbe. Padre di famiglia, dentista e celebrità dell’ultrarunning, Karel è tra i finisher della Barkley Marathon e detiene record di velocità sul PCT, l’Appalachian Trail e la Via Alpina. È anche uno strenuo difensore delle comunità locali di quei luoghi e dei paesaggi circostanti.

Il trail running è strettamente legato all’ambiente, e in generale chi pratica questo sport ama il paesaggio in cui corre. E questo significa anche che offre l’opportunità unica di condividere quella passione: mostrare il motivo per cui questi paesaggi vanno preservati.

Ella Gilbert

Ella Gilbert. Scienziata pluripremiata, nerd autodichiarata delle nuvole e appassionata di tutto quello che riguarda il circolo polare, Ella crede fermamente che chi si impegna a risolvere sfide esistenziali come il cambiamento climatico abbia il dovere di divulgare il proprio lavoro. 

Henrique Nigro. Product Strategy Lead di On con oltre dieci anni di esperienza nel settore outdoor, Henni conosce questa realtà e i prodotti meglio di chiunque altro. È anche la persona ideale per comunicare l’impegno di On per un design basato sui valori.

Abby Storer. La moderatrice della nostra tavola rotonda, nonché avida trail (e ultra) runner, coach, nutrizionista, podcaster e, soprattutto, amante di tutto quello che ha a che fare con la natura, che è esattamente il motivo per cui riteniamo che sia la persona adatta a guidare la conversazione.

A volte, come amante della natura, provo un profondo senso di impotenza. Ma cerco sempre di fare qualcosa nel mio piccolo, come ad esempio raccogliere un sacchetto di plastica che vedo sul sentiero. Avrà sicuramente un impatto di gran lunga inferiore rispetto a non viaggiare in aereo, ma ho bisogno di quei piccoli gesti positivi per restare ottimista.

Karel Sabbe

Perfino agli esperti, questo tema a volte appare talmente vasto da farlo sembrare quasi impossibile da navigare. Ma se prendiamo le giuste misure, condividiamo le nostre conoscenze e mettiamo insieme le forze, possiamo fare la differenza.

Il cambiamento climatico è un problema globale, tutti e tutte possiamo fare la nostra parte. Ma l’azione del singolo è solo una parte del tutto. Per combattere davvero il problema ci vuole un approccio collettivo, a livello globale.  

Ella Gilbert

Non ci sono risposte facili, ma è chiaro che la responsabilità di risolvere questa sfida globale va oltre le azioni del singolo. Quello che bisogna fare è aumentare la consapevolezza del problema e promuovere un cambiamento positivo. Come collettività e come comunità.

I trail runner hanno l’opportunità di influenzare l’intera società, e di spiegare perché ridurre l’impatto del cambiamento climatico è importante. Possono essere la forza motrice del cambiamento.

Ella Gilbert