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Scarpe e abbigliamento da corsa svizzeri ad alte prestazioni

Mohamed Attaoui: “La corsa è il mio modo di essere”.

Il simpatico mezzofondista dell’OAC Europe ha passato dei momenti difficili, ma oggi è un runner da tenere d’occhio, con medaglie, e un soprannome, all’altezza delle aspettative.

Testo di Andy McGrath, fotografia di X

Gli amici di Mohamed Attaoui lo hanno soprannominato “the Rabbit” (il coniglio), un nomignolo suggestivo per questo agilissimo runner. In giro per la sua città di Torrelavega nel Nord della Spagna, sprizza felicità da tutti i pori, mentre fissa nuovi standard nell’atletica. Lo sprint finale che Mohamed sfoggia in ogni gara ha sempre fatto mangiare la polvere ai suoi avversari.

Ma a un certo punto è iniziata una serie di secondi posti importanti. Nel 2024, Mohamed si è piazzato secondo alla finale dei 1500 metri ai campionati europei under 23 e anche negli 800 metri dei campionati nazionali spagnoli che si sono svolti nell’estate dello stesso anno.

Ai campionati europei di giugno del 2024, il 22enne è sbarcato sulla scena internazionale. Nella prima metà della finale degli 800 metri, era tra gli ultimi del primo giro, ma nella seconda metà, Attaoui ha messo il turbo, superando sei contendenti e posizionandosi secondo.

Solitamente i conigli sono prede, non predatori. Ma questo qui fa eccezione. Con la sua velocità supersonica, Mohammed riesce a tenere il passo con i suoi avversari nel rettilineo finale. 

All’evento Monaco Diamond League il mese successivo, ha battuto vari concorrenti esperti, con un tempo di 1:42.04, un nuovo record personale per lui e un nuovo record spagnolo. 

È facile indovinare come si sia posizionato anche in quell’occasione, e, per l’appunto, il suo soprannome è stato aggiornato in “Silver Rabbit” (coniglio d’argento). Mohammed non è deluso di essersi piazzato secondo: il suo è un ottimo traguardo in una gara considerata tra le più difficili dell’atletica.

“O esci al primo turno oppure ti porti a casa una medaglia nella finale”, dice. “Al momento, la preferisco ai 1500 metri, che sono molto più facili. Hai più tempo per decidere cosa fare: con quattro giri di pista hai l’opportunità di muoverti. Mentre negli 800 metri, il primo giro è talmente veloce che devi fare tutto nel secondo. Correre in testa o in coda è sempre un problema.”

Lo sprint finale di Mohamed è il suo asso nella manica, ma per sfoderarlo deve essere nella giusta forma mentis. Per sua stessa ammissione, nel periodo di qualificazione per i campionati europei “correva come un principiante”. Il suo coach dell’On Athletics Club (OAC) Europe, Thomas Dreissigacker, gli aveva consigliato di correre in coda e di sfruttare la velocità nell’ultimo quarto della gara. “Ma io non l’ho ascoltato, sono passato in testa e ho corso i primi 400 metri in 50 secondi. È stata davvero dura”, dice Mohamed. Quella volta si è piazzato soltanto quinto.

Eppure Mohamed impara alla svelta. Una volta approdato in semifinale grazie ai tempi veloci che aveva ottenuto, ha seguito il piano del coach alla lettera fino a salire sul podio. “Non solo ho vinto una medaglia, ma ho anche imparato una lezione su come correre: in una gara lenta e in una veloce, so che posso sempre dare del mio meglio anche quando non sono in testa”, ammette.

Oltre a essere dimostrazioni di abilità pura e tempismo, le gare rapide in cui eccelle mettono alla prova il suo carattere. Per descriversi, questo ragazzo giovanissimo utilizza tre parole in spagnolo: “timido, humilde y luchador”, cioè timido, umile e tenace. 

Durante la sua infanzia, ha dovuto superare molte difficoltà. Nato a Beni Mellal in Marocco nel 2001, ha trascorso i primi sei anni di vita in Nord Africa. Suo padre Salah, un ex agricoltore, decise di raggiungere suo fratello nel Nord della Spagna, per supplire alla carenza di operai nel settore edile. Dopo alcuni anni, anche il resto della famiglia Attaoui ha lasciato il Marocco per la Spagna.

Mohamed raggiunse il padre insieme a sua madre Saadea, i suoi tre fratelli e la sorella. “Mio padre aveva presentato la richiesta per il ricongiungimento familiare e si era occupato di tutti i tramiti burocratici. Può sembrare facile, ma non lo è, bisogna fare parecchie pratiche”, spiega Attaoui. “Oggi sarebbe impossibile.” Si sono trasferiti a Torrelavega, vicino alla costa cantabrica dove l’oceano Atlantico accarezza la costa.

Il giovane “Moha” ha sempre avuto energia da vendere. “Quando sono arrivato in Spagna, non riuscivo a stare fermo”, dice. “Se volevo fare qualcosa, mi ci buttavo senza pensarci. Mi piace stare in movimento, fare mille cose.” Un primo indizio della sua velocità e resistenza era emerso quando aveva iniziato a giocare a calcio, per ore e ore, nel parco a soli 20 metri da casa. Da bambino, aveva vinto tante gare di corsa campestre della sua zona che si tenevano da marzo a giugno. Nel quarto anno dei suoi prolifici exploit, la società di atletica di Torrelavega lo ha reclutato insieme ai suoi tre fratelli. 

“Mi piace stare in movimento, fare mille cose.”

Mohamed ha trascorso ore e ore su YouTube a guardare le gare della leggenda del mezzofondo del suo paese natale, Hicham El Guerrouj. Cosa direbbe al detentore del record nei 1500 metri se ce l’avesse di fronte? “Come fai a correre così veloce? 3:26.00!”, dice ridendo. 

Dopo che suo padre è deceduto per un tumore nel 2015, Mohamed ha smesso di fare atletica per un paio di anni, trascurando anche la scuola. “Non volevo fare niente”, dice. “Ma poi, a 17 anni, ho ripreso a correre e sono tornato ancora più forte di prima.”

Pensare a suo padre lo motiva a perseguire una disciplina che sembra fatta apposta per lui. “Correre mi rende felice in ogni situazione e mi fa dimenticare tutto”, confessa. “Rappresenta ciò che sono.”

“Correre mi rende felice in ogni situazione e mi fa dimenticare tutto.”

Dopo aver ottenuto il titolo di campione spagnolo under 23 nei 1500 metri nel 2022 la sua tecnica di corsa è migliorata rapidamente. In seguito a quella vittoria, è tornato a correre più forte di prima, come un atleta più maturo. 

Ha cambiato il suo stile di vita, per diventare il migliore atleta possibile. Si è rivolto a un nutrizionista della sua regione, che collaborava già con il maggior team di ciclismo professionale spagnolo, Movistar.

Un altro grande passo in avanti è stato entrare a far parte dell’On Athletics Club (OAC) Europe a novembre 2023. I lunghi mesi ad alta quota a St. Moritz durante l’estate e in Sudafrica in inverno, in cui faceva corse facili o allenamento di soglia insieme al team, gli sono stati di grande beneficio. In più, Mohamed è molto socievole e va d’accordo con tutti i giovanissimi membri della squadra, in particolare con Sebi Frey, George Mills, Luke McCann, Jolanda Kallabis e la compatriota Marta García.

Attaoui è passato da un allenamento duro con un basso volume di chilometri (solo 60-70 a settimana) a uno basato su un volume superiore, arrivando persino a fare il doppio di chilometri in Sudafrica. I suoi tempi di ripresa tra il primo round, la semifinale e la finale delle principali competizioni sono migliorati in modo esponenziale. “Mi sento molto meglio sotto ogni aspetto”, afferma. 

Thomas Dreissigacker che ha guidato Attaoui e gli altri 11 runner dell’OAC Europe, lo ha aiutato a trovare soluzioni per ogni sfida che si presenti. “È molto più di un coach. Cerca sempre di metterti a tuo agio in ogni situazione, e di farti pensare solo all’allenamento e al recupero, e niente di più”, dice Mohamed. “È la situazione ideale. Quest’anno, in questo gruppo, mi sento molto più professionale.”

Nel 2024, Attaoui si è qualificato per la finale degli 800 metri a Parigi, nonostante avesse, a suo dire, “corso male”, nella semifinale. Nella finale, si è piazzato quinto, superando il suo record personale di 0,04 secondi.

La sua ambizione non ha fine. Spera di fare i 1500 metri in meno di 3:34. “Sono giovane, voglio continuare a imparare e ad allenarmi in modo sano”, afferma. “Cerco di migliorarmi ogni giorno. Il mio sogno è vincere una medaglia nell’arena mondiale, ma c’è ancora tempo. Quelle del 2024 sono state le mie prime Olimpiadi.”

Prepariamoci agli incredibili sprint di Attaoui nelle maggiori competizioni a venire: questo coniglio d’argento potrebbe stupirci con un altro salto di categoria prima di quanto ci aspettiamo. “Coniglio d’oro suona molto meglio”, dice Mohamed ridendo.