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Scarpe e abbigliamento da corsa svizzeri ad alte prestazioni

La storia molto umana di come i computer cambieranno la corsa

La nuova Cloudsurfer è la prima scarpa On sviluppata con tecnologia di simulazione digitale. Una speciale visita guidata all’On Lab ci ha permesso di scoprire la sua storia.

di Mike Stuart, On Staff


Riposato? Altroché! È fresco come una rosa, Nils Altrogge. E mi chiedo come faccia, visto che, in qualità di Head of Innovation Portfolio di On, ha due settimane piuttosto intense alle spalle. Io sono l’ultimo di una lunga fila di persone venute a intervistarlo. E nonostante tutto questo, lui è rilassato e sprizzante energia. Siamo a pochi giorni dal lancio della nuova scarpa da corsa Cloudsurfer. È un momento importante per On, per Nils (in bianco nella foto) e per il team di innovazione. Finisce un progetto pluriennale che ha completamente rivoluzionato non solo CloudTec®, la tecnologia di ammortizzazione distintiva del marchio, ma anche il modo di progettare le scarpe On. 

Per farti capire fino in fondo il significato di questo cambiamento, devo darti qualche informazione su CloudTec®. Questa originale tecnologia brevettata è la ragion d’essere di On, ciò a cui si deve quella sensazione unica di “correre sulle nuvole” per cui le scarpe On sono famose. Fornendo non solo un appoggio morbido ma anche uno stacco potente, CloudTec® ha reso la corsa più performante, e aggiungiamo, più divertente, per milioni di persone in tutto il mondo. Introducendo la nuova CloudTec Phase® nella Cloudsurfer, Nils e il suo team hanno cambiato completamente questa tecnologia. Non sarà un rischio troppo grande?

“Siamo sempre alla ricerca della prossima innovazione, di nuovi modi per migliorare i nostri prodotti”, spiega Nils, che lavora per On da 10 anni. “Siamo fatti così. Non possiamo a farne a meno”.

Ci troviamo all’On Lab di Zurigo, in Svizzera. Il nostro tour comincia allo Sports Science Lab, dove passiamo accanto a un uomo che sfreccia su un tapis roulant su cui è impostata una pendenza pazzesca. Guardando meglio, riconosco l’uomo dietro la maschera che simula l’allenamento ad alta quota: è il trail runner di On (e collaudatore esperto di nuovi prodotti) Antoine Charvolin. Ecco perché riesce a correre a una pendenza così alta. Essendo arrivato tra i primi dieci alla Marathon du Mont-Blanc, Antoine non teme certo le salite. La storia della nuova Cloudsurfer e di CloudTec Phase®, mi dice Nils, è iniziata proprio su questo tapis roulant. 

Una simulazione di come i cambiamenti del design impattano la corsa

Thor ter Kulve al lavoro nel "Maker Space"

“Il nostro obiettivo era creare una scarpa che regalasse una corsa piacevole al maggior numero di persone possibile,” spiega. “Così ci siamo concentrati su ciò che fa star bene runner di ogni livello: la qualità dell’ammortizzazione e della ‘rullata’”.

“Con ‘rullata’ intendo la transizione tallone-punta, cioè il movimento rotatorio del piede da quando appoggi il tallone a quando stacchi sulla punta”, aggiunge Nils. “Più è fluida la rullata, meno energia perdi in fase d’appoggio. E questo determina l’efficienza della corsa. Se hai una rullata efficiente, la tua sensazione di corsa sarà fluida, come se stessi pattinando”. 

“Infatti, come paragone, i pattini a rotelle rappresentano il massimo della fluidità, mentre... hai mai camminato con gli scarponi da sci? Ecco, quella è la sensazione opposta”.

Dopo aver definito gli obiettivi in termini di sensazione di corsa, lo Sports Science Team di On ha cominciato ad analizzare proprio come il design della scarpa influenza la percezione dell’ammortizzazione e della rullata mentre corriamo. 

Durante un periodo durato vari anni, hanno registrato e analizzato digitalmente le corse di circa 1000 runner di tutti i livelli, da principianti ad atlete e atleti di professione. Successivamente, gli scienziati sportivi di On hanno interrogato queste persone sulle loro sensazioni di ammortizzazione e rullata. Grazie ai dati ricavati, sono passati allo stadio successivo, ed è questo che distingue la Cloudsurfer da ogni scarpa On che l’ha preceduta.

Creata insieme al computer

Ci spostiamo verso un altro angolo del laboratorio, dove è seduto l’ingegnere di simulazione Ben Lane. Nils me lo presenta come “l’unica persona di On che non lavora con il laptop”. Perché al posto del laptop, Ben usa un enorme computer ronzante per eseguire le simulazioni digitali che hanno permesso di creare CloudTec Phase®.

Uno dei vantaggi di CloudTec® è la sua adattabilità. L’ammortizzazione può essere facilmente aggiustata in base all’uso a cui la scarpa è destinata. Nella nuova Cloudsurfer, l’obiettivo era creare una nuova sensazione durante la corsa su strada. È così che è nata CloudTec Phase®, la prima versione di CloudTec® sviluppata e ottimizzata con l’uso di simulazione digitale.

On è il primo brand ad aver sviluppato una scarpa con questo tipo di simulazione, che si serve di un software di analisi agli elementi finiti (FEA) per studiare una grande quantità di elementi diversi tra loro con parametri ben definiti (“finiti”, appunto). Già utilizzato nell’industria aerospaziale e per progettare auto di Formula 1, è perfetto per creare scarpe sportive per prestazioni elevate. 

Lo schermo di Ben mostra la gamba e il piede di una persona che corre, al momento dell’appoggio. Gamba, piede e scarpa sono composti da moltissimi tasselli che insieme compongono un intricato mosaico digitale. “Sono questi gli elementi finiti”, spiega Ben, e aggiunge un particolare che ci dà un’idea del grado di dettaglio: “ce ne sono circa 2,8 milioni”.

Infatti, subentra Nils, “simulare i diversi materiali che devono essere presi in considerazione, dalla schiuma ammortizzante della suola ai muscoli della persona che corre, è stata una sfida non da poco. In una fase successiva, abbiamo dovuto collegare tutto questo ai dati dei runner che hanno corso su tapis roulant, il che è complesso. È stato possibile solo grazie alle nostre competenze interdisciplinari di scienze sportive, biomeccanica, progettazione, statistica e scienza dei dati. Quando indosserai la scarpa, capirai di cosa sto parlando”. 

Ben è in grado di fare piccole modifiche al design della scarpa nel software e poi simulare accuratamente l’impatto che avranno sul corpo della persona che corre e sulla percezione in termini di comfort e rullata. 

Un algoritmo del software lo aiuta a individuare possibili perfezionamenti da effettuare nella simulazione successiva: aggiustare la misura e l’angolazione degli spazi che creano gli elementi Cloud della CloudTec Phase®, per esempio, o regolare la distanza tra di essi. Da questo processo di design risulta una struttura che si comprime per offrire un’“onda di ammortizzazione” completa e solida in ogni fase della falcata (da qui il nome CloudTec Phase®). 

Per compiere tutte le simulazioni, persino il computer strapotente di Ben ci mette 10 ore. E pensare che sono state eseguite centinaia di volte prima che il team raggiungesse il risultato finale... Tuttavia, nell’insieme, la simulazione digitale ha permesso di risparmiare molto tempo, considerando che un processo di prototipazione può richiedere fino a sei mesi. E oltre a essere più rapida, l’alternativa virtuale è anche più efficace, più sostenibile e produce meno rifiuti.

Ma affinché la simulazione digitale di una scarpa sia utile, la sensazione virtuale deve essere replicata nella vita reale. Infatti, la prossima tappa del mio tour è l’officina, chiamata “Maker Space”, lo spazio di chi crea. Mentre usciamo dall’ufficio di Ben, incrociamo il leggendario allenatore norvegese Olav Aleksander Bu. Noto per il suo approccio scientifico, Bu allena i triatleti di On Gustav Iden e Kristian Blummenfeldt. Attualmente, le medaglie d’oro dei mondiali di Ironman, di triathlon e del triathlon alle Olimpiadi sono tutte al collo di questi due fuoriclasse. Iden ha già inserito la Cloudsurfer tra le sue scarpe per l’allenamento ed è proprio lui a confermare l’eccezionalità della sua rullata.  

Rispetto al moderno e luminoso Sports Science Lab, l’officina non potrebbe essere più diversa. Ci dà il benvenuto Thor ter Kulve. È lui che gestisce il Maker Space. Appesi alle pareti, ci sono i suoi numerosi strumenti di lavoro che ricordano quelli di un’officina meccanica (scorgo perfino un martello). La stanza emana un forte odore di solvente. Ma in mezzo quell’attrezzatura antiquata ci sono anche apparecchi di ultima generazione come stampanti 3D e macchine di taglio al laser. È qui che Thor e il suo team creano prototipi a tutta velocità per confermare i risultati delle simulazioni virtuali. Presso On, questi modelli di scarpe ante litteram vengono chiamati “mostri” perché, per quanto efficaci come prototipi, da vedere sono orripilanti. 

Ma creare un archetipo grezzo in grado di offrire la sensazione desiderata è soltanto metà del lavoro. Il secondo passaggio, è trasformare il “mostro” in una scarpa vera e propria, in fabbrica. Il primo prototipo uscito dalla macchina di stampaggio a iniezione del partner di produzione in Asia era duro come un mattone. “Quando progetti una scarpa, devi pensare al processo di produzione”, mi spiega Nils. E in questo caso, gli esperti in materia sono Olli Hirvonen, Head of Design, e il suo team. Hanno preso il primo prototipo uscito dalla fabbrica, riducendolo alla sua struttura basilare, apportando modifiche manuali e adattando i materiali. Dopo ulteriori prove e prototipi, ecco la sensazione di corsa desiderata in una scarpa pronta alla produzione su larga scala.

Per completare il nostro giro turistico ci spostiamo al piano dell’On Lab dedicato all’innovazione, dove il team di Olli sbriga il lavoro d’ufficio. Mentre conversiamo, Olivier Bernhard, co-fondatore di On e inventore di CloudTec®, passa a farci un saluto. Anche lui, come Nils, alla vigilia di un momento così cruciale per il team d’innovazione, dimostra una calma rassicurante. 

Ho chiesto a Nils com’è stato indossare la scarpa che offriva la sensazione di ammortizzazione e rullata che hanno cercato per tutto questo tempo. “Euforia pura”, mi risponde.

“Appena la infili, ti dà un senso di massima morbidezza. Poi cominci a correre e scatta il meccanismo tecnologico. La falcata risulta così comoda e armoniosa... e soprattutto: è divertente. Già dopo aver indossato il primo prototipo fatto lì per lì, in fretta e furia, ricordo di aver pensato: dobbiamo accelerare i tempi, bisogna che la gente provi questa sensazione. Sono contento che questo momento sia arrivato”.

Nils Altrogge

Scopri la nuova Cloudsurfer con l’inedita CloudTec Phase®, l’ammortizzazione sviluppata con simulazione digitale per atterraggi morbidi, una falcata fluida e un minore impatto sul pianeta. La Cloudsurfer è realizzata con un contenuto riciclato totale pari al 30% del suo peso e colorata con tintura in pasta, riducendo il consumo d’acqua di circa il 90% rispetto alle tecniche di tintura tradizionali.