

Perfetti da leggere sul divano mentre ti riprendi da una corsa o per tenere acceso lo spirito del running durante i tempi morti: ecco i libri migliori.
La località di Iten si trova ai margini della valle del Rift in Kenya ed è il luogo di nascita di molti tra i migliori fondisti del mondo. Il giornalista Adharanand Finn ci si è trasferito con la sua giovane famiglia per scoprire come mai questo remoto angolo di mondo ha prodotto un numero così importante di atleti d’elite. Il risultato è un resoconto rivelatore e commovente di una cultura affascinante da cui sono nati tanti grandi corridori.
Se il libro ti piace, ti consigliamo di continuare la lettura con L’arte giapponese di correre, l'indagine di Finn sulla cultura della corsa nipponica che esplora il leggendario mondo dell’ekiden, un vero e proprio rito sportivo che coinvolge l’intero Paese.
Forse può sorprendere il fatto che non esistano molti romanzi ispirati al running. Dovunque cercherai, tutte le strade ti porteranno a Once a Runner (tradotto in Italiano come “La corsa”) che è tra i bestseller del New York Times ed è stato definito come "miglior romanzo mai scritto sulla corsa" da Runner's World.
Per essere un romanzo ambientato nel mondo del running di alto livello, la narrazione, ironicamente, inizia piano, per poi accelerare in modo deciso. La vicenda riflette la biografia dell’autore, ex-corridore agonistico, e racconta le esperienze fisiche ed emotive di chi si è spinto fino al proprio limite. Questo libro fa venire la voglia di uscire e correre a perdifiato e questo è probabilmente il più grande complimento che possiamo fare all’autore.
- Tristin Van Ord, maratoneta della squadra On ZAP Endurance.
Attraverso il suo stile fluido, l'autore di fama mondiale ci fornisce un racconto autobiografico del suo viaggio attraverso il mondo del running, da principiante ad ultrarunner e triatleta. La sua narrazione ci offre una visione unica del legame tra creatività e corsa. È il libro preferito del secondo classificato ai Campionati mondiali di Ironman nel 2018, Bart Aernouts.
Non vi sorprenderà che—vista la sua somiglianza con il motto della nostra ditta—il titolo di questo libro ci abbia subito incuriositi. Dopo averlo letto, possiamo affermare che contenuto non ci ha deluso! Una visione affascinante e autentica del mondo selvaggio e meraviglioso del Fell-Running in Gran Bretagna, che si basa sul tentativo dell'autore di completare il famoso 'Bob Graham Round' di 106 km. Se amate la corsa sui sentieri, il libro vi piacerà.
È noto che Roger Bannister è stato il primo a correre un chilometro e mezzo in meno di quattro minuti. Molto meno nota è la storia dei suoi rivali che avrebbero voluto conquistare questo record e ci sono andati molto vicini, mostrandoci, una volta di più, la natura volubile della storia. In questo libro accattivante, Neal Bascomb documenta gli allenamenti straordinari e le rivalità interne dell'intera squadra di personaggi che ha svolto un ruolo nell'incredibile successo di Bannister.
"Ho letto The Perfect Mile nel 2009, quando vivevo a Londra", ricorda l’ultrarunner Florian Neuschwander. Parla di tre uomini veloci e di una vera e propria battaglia. Mi ha aiutato a dare sempre il massimo durante gli allenamenti. Anche se non sono il mezzofondista più veloce del mondo, quest’anno a Londra ho conquistato un record personale. Ho corso gli 800 m in 1:56 e poi, qualche settimana dopo, i 10.000 su pista in 29:51, il che, a tutt’oggi, rappresenta il mio PR per questa distanza”.
Un’esplorazione dei segreti di una tribù quasi mitica di ultrarunner nelle valli del Messico. Ma non è solo il talento degli inafferrabili Tarahumara che ha reso questo libro un classico moderno ben oltre il mondo del running. Il racconto rappresenta un viaggio spensierato attraverso il fascino della corsa e lo spirito umano, visto dagli occhi di un composito gruppo di atleti. Secondo la trail runner di On, Kirra Balmanno, si tratta di una lettura per chiunque aspiri a correre lunghe distanze:
Dall'autore di Come capire se il tuo gatto sta cercando di ucciderti. In questo libro, Inman offre un'interpretazione divertente e technicolor di "tutte le ragioni terribili e meravigliose per cui ci svegliamo ogni giorno e trasciniamo i nostri corpi attraverso la pioggia, il sole, il paradiso e l'inferno". Ogni pagina offre una risata ma risuona anche come uno struggente ricordo delle motivazioni che ci hanno spinto a intraprendere i nostri lunghi viaggi personali come corridori.
Un suggerimento del nostro ultrarunner David Kilgore, questo magnifico resoconto accessibile a tutti narra un anno turbolento di una squadra universitaria di corsa campestre, pronta per il grande successo. Come spesso accade nello sport, tuttavia, il destino si frappone fra gli atleti e i loro obiettivi. Un racconto emozionante sul superamento delle difficoltà e su ciò che serve davvero per vincere nonostante le avversità.
Lettura consigliata da Josh Stilin della squadra On ZAP Endurance , che ci ha fatto pervenire la seguente recensione: "Partito da sfavorito, Spedding parla di quello che ci è voluto per vincere la Maratona di Londra e conquistare il bronzo alle Olimpiadi del 1984. Mi è rimasto impresso un brano in particolare, in cui l’autore-protagonista si siede in un pub e scrive su un foglio di carta ciò che lo motiva a correre, adottando così l’impostazione mentale giusta che gli permette di superare gli obiettivi che si era prefisso".
"Queste poesie sono varie e vibranti come la corsa stessa", si legge nella citazione dell'olimpionico britannico Jo Pavey—ed è proprio così. Anche chi non è solito leggere poesie ne troverà sicuramente qualcuna che fa al caso suo. Raggruppate in quattro sezioni, alcune esplorano le innumerevoli ragioni per cui corriamo, mostrando come questa attività sportiva influenza i più svariati aspetti della nostra vita, anche molto tempo dopo che ci siamo tolti le scarpe da corsa.
Altre poesie trattano invece le difficoltà, spesso taciute, ma non per questo meno reali, della vita del corridore. Anche in questo caso, possiamo constatare che l’esperimento di descrivere il running attraverso la poesia è decisamente riuscito!
Un altro suggerimento di Florian Neuschwander, che ce l'ha riassunta con queste parole: "È la storia vera di un tizio di nome John Tarrant. È un pugile che rinuncia a questo sport per concentrarsi sulla corsa. Se la cava bene e punta su competizioni nazionali e internazionali. Tuttavia, un giorno emerge che una volta, durante la sua carriera di pugile, gli erano state pagate 17 sterline a copertura delle spese sostenute. Il protagonista viene pertanto accusato di aver infranto le regole dello sport amatoriale e da allora non gli è più permesso gareggiare.
"Con una voglia irresistibile di partecipare alle gare, si nasconde dietro gli alberi prima della partenza di ogni gara e salta in pista subito dopo il colpo di pistola senza indossare il numero di pettorale. Quando comincia a vincere numerose competizioni, la gente inizia a chiedersi chi sia questo corridore fantasma. Questo libro mi ha ispirato molto. Ve lo consiglio”.
È il terzo libro di Finn nella nostra lista e questa volta si tratta della sua ultima opera che esplora la crescente popolarità dell'ultrarunning. In un altro coinvolgente racconto in prima persona di un'indagine incentrata sulla cultura del nostro sport, seguiamo Finn dalle sue prime incursioni nell'ultrarunning fino al suo debutto sul rinomato Ultra-Trail du Mont-Blanc. Così come per gli altri libri di Finn, anche qui il suo viaggio personale è scandito dalle personalità che incontra lungo il percorso. Dalle ultrastar d'élite ai coraggiosi debuttanti, si ottiene una colorata sezione trasversale dello spirito unico all'interno della comunità dell'ultrarunning.
Questo volume ci è stato consigliato da Joanna Thompson del team On ZAP Endurance, che ce l’ha descritto così: "Questo è uno dei miei libri preferiti. È collegato solo in modo trasversale alla corsa, ma credo che catturi davvero la mentalità del fondista". È un'esplorazione del concetto fisico e filosofico di "sentiero" che parte dall'esperienza personale dell'autore sul sentiero degli Appalachi, per passare a un’analisi dei sentieri fossilizzati degli animali del passato, del comportamento delle colonie di formiche e infine, della tecnica della caccia per sfinimento. È il genere di cose su cui mi piace riflettere quando corro nel bosco insieme ai compagni di squadra. E inoltre: è scritto davvero bene".
Steve "Pre" Prefontaine è stato un corridore cangiante. Un ribelle da record. Purtroppo, il mondo non è mai riuscito a vedere fino a che punto potesse spingersi in questo sport. La sua vita si è interrotta tragicamente alla sola età di 24 anni a causa di un incidente d'auto. All'epoca, deteneva tutti i record americani di corsa all'aperto tra i 2.000 e i 10.000 metri. Quando abbiamo chiesto all'atleta On, Chris Thompson, alcuni suggerimenti di libri sulla corsa, "Pre" era in cima alla sua lista—e questo non per la storia, ma anche per la visione che l’autore fornisce del mondo di questo runner. Sono un grande fan della cultura della "track town" di Eugene, in Oregon, dove si svolge la trama del libro", ci ha spiegato Chris. "Avendo vissuto lì, ho potuto sperimentarla di prima persona poco dopo aver letto il libro. Consiglio il testo a tutti i fanatici della corsa".
Di cosa sono veramente capace? Quanto riesco ad andare lontano e in quanto tempo? Cosa mi trattiene? Sono domande che molti corridori si faranno e Alex Hutchinson ha cercato di dare delle risposte che valgano per l'intero genere umano. Basato su concetti scientifici, Endure si sofferma sul perché non la mente non riesca sempre a dominare il corpo e ci spiega che siamo sempre in grado di fare un po' di più. Come dice la maratoneta Rachel Cliff: